IInsegnante

Matteo Albanese

Ingegnere delle Telecomunicazioni

ho lavorato per 15 anni nella ricerca e sviluppo occupandomi di progettazione e realizzazione hardware di algoritmi per l’elaborazione dei segnali digitali.

A partire dal 2015

ho deciso di mettere a frutto le mie conoscenze matematiche (sia teoriche che applicate) e dedicarmi a tempo pieno all’insegnamento, che è sempre stata la mia passione.

Fin dal 1998

ho affiancato la mia attività di studio e lavorativa all’insegnamento nelle scuole superiori, in istituti privati e all’università, durante il dottorato di ricerca; ma da quando posso farlo a tempo pieno, riesco a concentrarmi sia sull’approfondimento dei contenuti che su come trasmettere efficacemente la conoscenza di una disciplina che mette in difficoltà molti.

Regole, memoria,
creatività e intuizione

La tendenza a considerare la matematica come una serie di regole ferree che occorre imparare a memoria e rispettare scrupolosamente se si vuole ottenere un risultato soddisfacente è molto diffusa. Ma il rigore metodologico è solo uno degli aspetti della materia. Creatività, intuizione, autonomia di pensiero sono altre caratteristiche, forse più stimolanti, che si possono sviluppare attraverso lo studio di questa disciplina.

Attenzione e consapevolezza
del proprio pensiero logico

Attenzione, focalizzazione e consapevolezza del proprio pensiero logico, in grandissima parte innati e da sviluppare. I contenuti normalmente richiesti (per i compiti in classe, i test di ammissione, o gli esami universitari) spesso sono dei campi di battaglia per esercitare queste capacità e come tali andrebbero affrontati. In base alla mia esperienza, questo approccio non soltanto consente una più efficace preparazione, ma rende anche più duraturo l’apprendimento, con il vantaggio di portare l’allievo rapidamente all’autonomia.

di Matteo Albanese

Sistema Dinamico

Aprendo la porta di casa
ho avuto uno scampolo di realtà.
È successo anche a te, ne sono certo:
il guinzaglio un po’ lasco,
quel tanto da muovere il collo, il corpo,
di qualche minuto secondo
avanti e indietro.
“Un’ottima occasione” ho pensato
“per distinguere finalmente
parte reale e parte immaginaria,
oscillazione e smorzamento.”
Ma è stata solo una gran confusione.
Come mi hai detto – e sono d’accordo –
possiamo capirci
solo mediante fraintendimento.